AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 17 dicembre 2017

PREGHIAMO CON FEDE di Danila Oppio



Mi stavo chiedendo, dopo aver ascoltato il Vangelo di oggi, sull’Annunciazione dell’Angelo, quante persone credono ancora all’Onnipotente. Raccolgo commenti, dubbi, perplessità al riguardo.
Certo pare incredibile, che una ragazza sia in dolce attesa, senza intervento d’uomo. La scienza non lo accetta, la fede talvolta non lo supporta.
Siamo un po’ tutti come San Tommaso che non crede se non ci mette il naso. E se non si crede all’Onnipotenza divina, tanto meno si accetta che un essere umano, un taumaturgo, un santo possa, attraverso l’intercezione divina, procurare miracoli.
E mi pare di trovare un parallelo con la Bibbia, ai tempi di Noè, quando tutti mangiavano e bevevano, e non tenevano in conto le profezie del Patriarca, quando avvertiva la popolazione che stava per giungere il diluvio. Forse lo prendevano anche in giro, quando osservavano i lavori di costruzione dell’Arca. Diffidenti, distratti, assenti, indifferenti.
Così accade anche tra quelli che si dicono credenti ma, se andiamo a scavare nel profondo, ci si accorge che credono solo a quello che piace loro, e la loro fede è talmente debole, fragile, che basta un nonnulla per perderla.
Non pregano abbastanza, e se lo fanno, dicono che il Signore non li ascolta, e che quindi è inutile rivolgersi a Lui. Ho avuto un paio di prove, che mi hanno fatto intendere quanto invece, di fronte ad una fede incrollabile, il Signore ascolta ed esaudisce.
Molti anni fa, avevo un problema che è durato cinque lunghi anni. Non potevo immergermi in acqua, senza dover poi grattarmi a sangue le gambe, a causa di una sensazione fastidiosa, di prurito unito a bruciore. Era come se fossi punta da un esercito di formiche, o che fossi caduta dentro un cespuglio di ortiche. Mi sono sottoposta a visite dermatologiche presso alcuni specialisti, i quali mi hanno suggerito di lavarmi con polvere di riso, di spalmarmi pomate, di prendere antistaminici, di indossare solo cotone o seta. Hanno diagnosticato un problema di allergia, ma alla fine non ottenevo alcun risultato. Cinque anni di tormenti. Un giorno, un mio lontanissimo parente, sia dal punto di vista della consanguineità che dalla distanza effettiva - viveva a Lima, in Perù – con il quale intrattenevo corrispondenza virtuale, mi disse:
-       Tu hai un problema alle gambe.
Gli risposi che, grazie a Dio, le possedevo e funzionavano egregiamente.
Mi ripeté:
-       Tu hai un problema alle gambe, ammettilo.
Mi ero già chiesta come facesse a sapere del mio disturbo alle gambe. Gli risposi che il mio problema, seppur fastidiosissimo, non era nulla al confronto di chi non poteva camminare, o che avesse subito amputazioni, oppure che soffrisse di diabete o di ulcere varicose.
-       Dimmi esattamente quale tipo di problema hai alle gambe.
Gli risposi raccontandogli di ciò che stavo passando, ma minimizzando, poiché ero persuasa che il mio disturbo, rapportato a molti altri più gravi, era di poca importanza.
Mi disse che una sera si sarebbe incontrato con dei suoi amici e insieme avrebbero pregato intensamente per me.
Una mattina verso le 6 mi svegliai a causa di una forte scossa elettrica che attraversava la spina dorsale. Quando, durante il giorno, accesi il computer, trovai una sua email che informava che verso mezzanotte aveva pregato per me, con i suoi amici. Feci un rapido calcolo, la sua mezzanotte corrispondeva proprio le 6 del mattino in Italia.
La prima cosa che feci, fu di immergere le gambe nella vasca da bagno e non avvertii nessun fastidio, e da allora, quel disturbo non apparve mai più.
Un anno dopo, mia cucina che vive in Germania, mi chiamò disperata, dicendomi che le era stato riscontrato un tumore maligno all’utero. Le dissi di mettersi in contatto con Emanuel (coincidenza davvero particolare, poiché è anche il nome di Gesù) e di parlarne con lui.
Mia cugina mi mise al corrente di quanto lui le disse:
-   Hai un piccolissimo tumore, di pochi millimetri di diametro, alla base dell’utero, ti dovrai far operare, ma guarirai perfettamente, senza dover subire chemio o radioterapie.
Lei non gli aveva detto nulla di più di quanto le aveva diagnosticato il medico, ovvero delle dimensioni del tumore (anche perché non ne era a conoscenza).  Dopo l’intervento le è stato detto quanto aveva appreso da Emanuel: piccolo tumore maligno, asportato chirurgicamente e senza la necessità di seguire terapie invasive.
Di anni ne sono trascorsi parecchi, ed io non ho mai avuto ricadute e nemmeno mia cugina. Anche per lei, Emanuel aveva pregato con il suo gruppo di preghiera.
Ora è chiaro che se si prega, ma se si prega con grande fede, il Signore esaudisce. Certo è che se preghiamo a macchinetta, senza porre il cuore nelle preghiere che recitiamo, e se partiamo con diffidenza, dando poca fiducia (FEDE) al nostro Padre Celeste, non dobbiamo lamentarci se Lui non esaudirà le nostre richieste.
Concludendo, vorrei aggiungere che Gesù diede ai suoi Apostoli il dono della guarigione, e anche delle resurrezione da morte, e una domanda sorge spontanea: quanti Apostoli moderni, ovvero i nostri sacerdoti, sono così pieni di fede da riuscire ad intercedere presso Dio, per ottenere grazie e miracoli? Temono forse che vengano tacciati da fanatici, da imbroglioni, o da stregoni? O forse, molto più sottilmente, hanno poca fede anche loro?
Non so, io mi aspetto sempre di incontrare sacerdoti e anche laici, capaci di una fede tale, da smuovere le montagne. Illusa? Io so che Dio si serve dei suoi figli terreni per aiutare altri fratelli bisognosi, come fossero medici per il corpo che per l’anima. E la miglior medicina NON è la preghiera in sé, se non è supportata da una profonda FEDE.

Il cieco nato è stato miracolato da Gesù perché LA SUA FEDE LO HA SALVATO. Quindi, la richiesta del cieco, rivolta a Cristo per ottenere la vista, non avrebbe avuto riscontro, se non fosse che il Signore aveva percepito la grande fede di Bartimeo.
Mi pare chiaro che i grandi santi abbiano ottenuto molte grazie, e anche il dono della guarigione, grazie alla loro fede nell’Onnipotente. Oggi esistono ancora santi capaci di pregare con tanta intensità, o siamo tutti dei finti cristiani? Dei finti credenti? Spero di sbagliarmi, ho avuto prova che Emanuel è sicuramente un grande credente, che si è fidato ciecamente (lo si dice proprio con riferimento al cieco nato) di Dio.
Buon Natale a tutti, con l'augurio di aver FEDE in questo Bambino che nasce per salvarci, altrimenti resteremo ciechi.
Danila Oppio

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